AL CANCELLO DEL NARDI,IN VIA XXV APRILE SUL PONTACCIO:

Presso MISERICORDIA
visitabile venerdì dalle 16.00-18.00 e sabato 17.00-19.00

A dire la verità, Molino del Piano non è che sia dotato di monumenti grandiosi e spettacolari, né di angoli caratteristici che suscitino particolari emozioni e tuffi al cuore. Tuttavia, da sempre i molinensi hanno espresso le loro preferenze nel farsi immortalare in certi luoghi e in pose che poi si riveleranno eterne. Ecco una miscellanea di immagini dove cambiano sì le epoche, i soggetti e i loro abbigliamenti, ma le ambientazioni rimangono sempre le stesse.

I LUOGHI PREDILETTI DOVE FARSI RITRARRE

E sono tre, insostituibili e indimenticabili.

CANCELLO DI’ NARDI – In questo luogo andrebbe quasi eretto un cippo, appesa una targa commemorativa, posta una stele o anche la semplice iscrizione

Qui i molinensi venivano a farsi fotografare

In questo spicchio di mondo racchiuso tra via Fosso di Sieci e via della Costa, accanto all’abitazione di un responsabile della cava si fanno ritrarre fanciulle in età da marito, coppie di fidanzati, gruppi di amiche a braccetto e perfino intere schiere di Balilla e Piccole Italiane in procinto di raggiungere la colonia elioterapica organizzata presso la Fonte del Mazzanti. Chissà, forse quella elegante inferriata un tempo dipinta di bianco, appare agli occhi dei
molinensi come il cancello di entrata per il Paradiso. Invece, al di là di quelle grate c’è la fornace del Pecchioli, una vera e propria anticamera dell’Inferno, fatta di polvere, sudore e fatica.

VIA XXV APRILE (già via Trieste) – Nonostante per molti anni la strada sia rimasta sconnessa e recante i segni dell’ultima guerra, lo spazio tra la via e l’imbocco della Piazza pare sia una meta ugualmente gettonata da fotografi e modelli.Lungo il muro in pietra costruito per arginare i campi si alternano ragazze sorridenti, intere famiglie e donne anziane con i nipotini in braccio. Le case intorno sono devastate ma via XXV Aprile si spalanca alla piazza inondata di sole e questo basta per mettersi in posa sfoggiando i vestiti e i sorrisi migliori.

PONTACCIO – Eppure non è che un semplice ponte. Quello che, per l’esattezza, anticipa le prime case del paese. Ma per il molinensi sembra esercitare un fascino particolare, soprattutto per coloro che abitano nei pressi del Piazzone.

Fino dagli anni ’30 è meta di bambine che si fanno ritrarre poggiate alla spalletta, con i calzettoni su e i capelli ben ravviati. Più tardi è la location giusta per le fanciulle in fiore, quelle che la domenica fanno lo struscio verso il campo sportivo in costruzione, ansiose di sbirciare i giovani giocatori e per intere famiglie che si mettono in posa con le scarpe buone e il vestito elegante, facendo finta di essere sul Ponte Vecchio.
Ma quello è il Pontaccio, e per i molinensi è molto di più.

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con il contributo di
In Collaborazione con

Circolo ARCI La Torretta - Filarmonica G. Puccini - Circolo MCL - ASD Molinense - Parrocchia di S. Martino

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