DOPO LA GUERRA: LE SPERANZE DEI GIOVANI DI MOLINO

Presso Circolo ARCI La Torretta
visitabile dalle ore 8.00-24.00, tutti i giorni

La guerra ce la siamo lasciata alle spalle e il desiderio di rinascita è pressante.
C’è una voglia matta di tornare a sognare e a divertirsi dopo la dittatura fascista e i timori bellici. I cannoni, nascosti dalle frasche e pronti a sparare, sono tirati a lucido e diventano dei totem davanti ai quali le belle ragazze di Molino si mettono in posa per uno scatto inneggiante alla felicità e alla libertà. Nonostante le case sventrate dai bombardamenti e l’odore di guerra ancora nell’aria, la vita riprende: le massaie fanno la fila scambiando due chiacchiere alla fontana per riempire le mezzine e si ritrovano alla Gora e lungo i torrenti del paese per fare il bucato. Le strade polverose e senza macchine si trasformano in piste per le gare di podismo e ciclismo.

Molino rispecchia la divisione politica, sociale ed economica che si respira nell’Italia del
dopoguerra. Due schieramenti si fronteggiano: i giovani democristiani di ispirazione
cattolica che con Dario Rocchini ruotano attorno alla parrocchia, e la gioventù comunista di ispirazione laica che, oltre alle infinite riunione di sezione, ha una gran voglia di divertirsi con i festival dell’Unità.

Il 2 giugno 1946 gli italiani sono chiamati al voto e per la prima volta in Italia votano anche le donne: un referendum chiede di scegliere tra monarchia e repubblica e, seppure per pochi voti, vince la seconda. A Molino il seggio è allestito nelle aule della scuola. Le donne fiere, con il vestito della domenica, si fanno fotografare con la tessera elettorale dopo la votazione. L’impegno politico, iniziato con la resistenza e a fianco dei partigiani, confluisce nell’Unione Donne Italiane (UDI). Tutte le speranze sono racchiuse nei volti sorridenti di otto giovanissime molinensi sotto la sventolante bandiera della pace.

Si aprono le porte, non solo agli alleati, ma anche alla musica e alla moda d’oltreoceano.
Le donne tornano a farsi belle esprimendo con abiti e acconciature scenografiche la voglia di ricominciare. Le ragazze di Molino non sono da meno di quelle di città. Con eleganza, esibiscono seni prosperosi dentro aderenti camicette e le gonne strette in vita si allargano a ruota. È finito il razionamento del tessuto imposto dal governo durante la seconda guerra mondiale.

Si imitano i divi di Hollywood. Tra le ragazze fanno furore i ricci scolpiti alla Marilyn Monroe o lo chignon a banana lanciato da Grace Kelly. Per gli uomini, i capelli impomatati e il ciuffo ribelle alla Elvis, i pantaloni con le pences e i lunghi cappotti alla Bogart.
Il clima austero viene abbandonato per lasciare il posto alle cene con gli amici attorno ad un tavolo o seduti sull’erba per un picnic nel Vallone. Le belle ragazze del paese
passeggiano a braccetto con le amiche e le coppie di fidanzati, in sella alla bicicletta o alla lambretta, organizzano le gite fuori porta, addirittura al mare.

Sono anni di ricostruzione, ma c’è spazio anche per l’amore e il tempo libero. Con l’attentato del 14 luglio 1948 a Togliatti, cresce il rischio di una rivolta. In quegli stessi giorni, Gino Bartali, impegnato al Tour de France, compie un’impresa memorabile e con la sua vittoria allontana le ombre di una guerra civile. C’è bisogno di eroi che incarnino le fatiche di un paese pronto a rialzarsi, proprio come un ciclista in procinto di affrontare la salita più difficile.

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In Collaborazione con

Circolo ARCI La Torretta - Filarmonica G. Puccini - Circolo MCL - ASD Molinense - Parrocchia di S. Martino

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