I PARROCI
Presso CHIESA DI SAN MARTINO
visitabile 9.00-12.00 e 15.00-19.00, tutti i giorni
Fin dal 1300, il toponimo corretto del paese – Molino del Pievano – ci indica che da noi i preti ci sono sempre stati. L’inizio del Novecento vede l’attivissimo don Ademollo Saccardi il quale, nonostante si trovi nel bel mezzo di scontri politici e anticlericali da parte dei socialisti, trova il modo di organizzare grandiose processioni paesane decantate anche sui giornali.
Gli succede don Giulio Borracchini. Mite, compassionevole e generoso pur nella sua palese povertà, il priore ben presto si fa prendere a benvolere dai nuovi parrocchiani. Alla morte, avvenuta nel 1937 in pieno fascismo, viene inviato come vicario don Luigi Montecchi. Basso di statura, rosso di capelli, claudicante a causa della poliomielite avuta da piccolo, il nuovo parroco dimostra subito un’energia fuori dal comune: fa sparire le eleganti sedie personali donate alla chiesa dalle famiglie facoltose e ordina una fila di semplici panche di legno, tutte uguali, come tutti uguali sono gli uomini davanti a Dio. Avvia i lavori di restauro della canonica e organizza la costruzione di un asilo infantile inaugurato nel 1941, in pieno conflitto mondiale. Non è un tipo facile, o lo si ama o lo si odia. Nasconde in canonica prigionieri inglesi sfuggiti ai tedeschi e soldati renitenti, collabora con il priore di Varlungo e con l’antifascista Ferdinando Conti mettendo in salvo intere famiglie di ebrei. Ma strappa anche i calendari nelle case dei molinensi iscritti al PCI, scansa le loro case per l’acqua benedetta quaresimale, rifiuta di sposare in chiesa coloro che hanno la tessera del partito di Togliatti. A fronte di una serie di lettere di protesta inviate alla Curia, nel 1950 viene trasferito in un’altra parrocchia.
Giunge don Marinetto, un torinese con la passione della fisarmonica, che organizza l’oratorio, rimette in sesto lo spazio dietro la canonica facendo allestire un piccolo teatro, la pista di pattinaggio, un bar con i tavolini all’aperto dove i molinensi possono rinfrescarsi nelle afose serate estive. Dopo il suo trasferimento a Novoli, arriva a Molino don Vezio Maurri, seguito dall’inseparabile sorella Milena.
Nonostante il forte antagonismo tra comunisti e cattolici, egli inizia il suo mandato seguendo una linea più conciliante, capace di sanare molte situazioni critiche con una innata diplomazia, tanto che, ogni notte di San Silvestro, si spinge alla Casa del Popolo per fare gli auguri ai comunisti in festa. Organizzatore di gite e viaggi, diventa vicepreside della scuola media nonché insegnante di religione.
Nel 1995 rassegna le sue dimissioni e cede il posto a don Angelo Stefanini. Energico, deciso e diretto, le sue omelie sono le più ascoltate. In occasione del Giubileo del 2000, organizza per i parrocchiani un memorabile pellegrinaggio in Israele nonché una serie di vacanze montane per famiglie e bambini. Con l’aiuto di volontari, nei locali del Circolo MCL allestisce un doposcuola per i ragazzi in difficoltà. Dopo la sua partenza per una missione in Brasile, all’altare si alternano don Angelo Gorini, don Bruno, don Derek, don Daniele Rossi e don Arthur.
Dal settembre 2021 il parroco di Molino del Piano è don Silvio Zannelli, e il suo capitolo è ancora tutto da scrivere.