IL CENTENARIO DELLA FILARMONICA
Presso FILARMONICA PUCCINI
visitabile: venerdì, sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00
Nel 1860, anno di nascita della Filarmonica, Molino Del Piano è un borgo rurale. In questo contesto, povero di iniziative sociali, viene costituita la società Filarmonica “Umberto 1°” con intento ricreativo, culturale ed assistenziale.
La sede, inizialmente in una stanza sulla via principale del paese, è trasferita in Via della Torre 7, dove non solo si svolgono le prove della banda, ma si organizzano anche serate danzanti con musica dal vivo.
Negli anni ‘20 iniziano i lavori della nuova sede grazie a un terreno ricevuto in donazione. Il clima di entusiasmo viene frenato dall’avvento del fascismo. Senza troppe cortesie, il partito si appropria dei locali e la Filarmonica diventa la Casa del Fascio. Ogni spettacolo musicale dedito al divertimento e all’aggregazione viene sospeso.
L’attività riprende con la fine della guerra e la nascita di un nuovo statuto, con il quale si costituisce l’associazione denominata “Giacomo Puccini” con carattere apolitico. L’associazione esalta i valori antifascisti ma cerca in ogni epoca di stare fuori dai frequenti contrasti paesani tra PCI e DC. Bisognerà attendere diversi anni affinché la sede della Filarmonica sia uffic
Corre l’anno 1961, Molino del Piano si veste a festa. Tutto il paese celebra i 100 anni dell’associazione Filarmonica, “G. Puccini” e con l’occasione viene inaugurata la sede sociale tornata in possesso della popolazione. Dopo la caduta del regime, tutti i beni del partito fascista passano di proprietà all’Intendenza di Finanza e l’associazione si trova nella condizione di dover riacquistare il locale dallo Stato. Nel 1959, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, viene autorizzata la vendita in favore della Società Filarmonica del fabbricato demaniale per essere destinato in perpetuo a sede della Società stessa per l’attuazione delle sue finalità assistenziali, educative, ricreative. Il prezzo per il riacquisto viene fissato in L. 3.500.000, da pagarsi in dieci rate annuali.
La festa per il centenario si apre con la Santa Messa celebrata da Don Marinetto e dal parroco di Fornello sul palco allestito in piazza Matteotti. Da ogni balcone
sventolano il tricolore e lo stendardo gialloblu della Filarmonica. La piazza è gremita di gente e chi non è sceso in piazza è affacciato alla finestra. In prima fila ci sono i bambini della scuola elementare e sotto il monumento ai Caduti è
schierata la prestigiosa Fanfara dei Carabinieri di Firenze. La festa continua nello storico Girarrosto di Pontassieve e riprende nel pomeriggio per la via principale del paese con un corteo che sfila a ritmo di grancassa, per fermarsi poi davanti alla scalinata dell’associazione. Qui con trepidazione il Sindaco Boscherini taglia il nastro, accompagnato dal Presidente della Filarmonica Omero Scopetani e dal parroco di Pontassieve don Cuccuini.
La giornata prevede altri momenti di grande emozione con la donazione della Bandiera Tricolore da parte della Società alla locale stazione dei Carabinieri e la presentazione della bandiera simbolo della Filarmonica, da parte del presidente.
Sono passati 60 anni da quel 1961 e la Filarmonica resiste, è l’associazione paesana più vetusta. Sulle sue spalle porta il peso di 160 anni e ha attraversato ben tre secoli arricchendo il patrimonio storico del nostro territorio.