MOLINO DEL PIANO E DINTORNI
Presso CIVAIE DEL BELLO
visitabile dall’esterno, tutti i giorni
Per sbizzarrirsi con la macchina fotografica, non importa stare in una grande città con i palazzi, la gente, le luci, o viaggiare in lungo e in largo avventurandosi in mondi lontani. Si possono realizzare foto memorabili ovunque, foto da lasciare a bocca aperta.
È quello che è successo a Molino del Piano, piccola frazione del Comune di Pontassieve, che non ha certo fama di essere un centro turistico, eppure ogni scorcio mette in risalto un paesaggio tipicamente toscano che nulla ha da invidiare al Chiantishire. Il paese è adagiato in una conca alla confluenza di tre torrenti: il Fosso di Sieci, il Rimaggio e il Fulioni, che si ricongiungono presso il campo sportivo e continuano insieme la loro corsa fino all’abbraccio con l’Arno in località Sieci.
Circondato da verdeggianti colline, prevalentemente coltivate ad ulivi e viti, il paese è controllato a vista da maestosi castelli, torri, ville rinascimentali e antiche pievi romaniche. Il castello di Torre a Decima, la tenuta Tornaquinci, il borgo di Valiano e la fattoria di Bossi sono i quattro avamposti che formano un anello attorno al centro abitato, parte degli antichi feudi di varie famiglie fiorentine (i conti Guidi, gli Ubaldini e gli Alberti) e dominio dei vescovi di Fiesole e Firenze. Oggi Molino del Piano è il cuore del Chianti-Rufina. Il suo nome deriva dal mulino che la cronaca fa risalire in funzione addirittura dal 1300, di proprietà della famiglia Fantini che per 100 anni ha macinato grano e granturco. Oggi il vecchio mulino è un’abitazione privata.
Storicamente il paese ha sofferto molto durante l’occupazione tedesca. Molte località vicine al paese sono state teatro di eccidi nazisti e fascisti, e i casolari sparsi nelle nostre campagne hanno dato rifugio a partigiani molto attivi nel nostro territorio. Molino del Piano contribuisce con un ruolo di spicco nella creazione di una cultura della memoria.
Via Fratelli Carli, l’arteria principale, collega Molino a Sieci e, dopo la diramazione in Piazza Matteotti, le strade conducono verso le colline dell’Olmo e S. Brigida da un lato, verso Doccia e Monterifrassine dall’altro. Nel mezzo, un’irta salita conduce alla chiesa dalla caratteristica pianta ottagonale, poi la strada si inerpica fino al cimitero che non è solo il luogo di sepoltura dei nostri cari, ma meta di belle camminate.
Quest’ultimo infatti ha una posizione invidiabile: si trova appena fuori dal paese, sotto la Torre a Decima e il Poggio dei Pini, ed è l’inizio di un percorso che si addentra nel bosco fino al Fornello. Nel paese tutti si conoscono, nonostante la grande espansione urbanistica che Molino del Piano ha visto svilupparsi alla fine degli anni ’80. Campi, orti e poggi hanno lasciato il posto a villette a schiera e all’edilizia popolare. Molino non ha perso comunque la sua connotazione di paese di campagna, basta un attimo per trovarsi su strade sterrate e viottoli con vista su paesaggi mozzafiato. Sotto alle pale del mulino a vento, in località Monterifrassine, lo sguardo osa spingersi fino alle cime innevate dell’Abetone, mentre dal balcone del Santuario della Madonna del Sasso si staglia in lontananza la Croce del Pratomagno.