MoLINO E MuLINO
Presso Circolo MCL
visitabile 8.00-13.00 e 16.00-19.30 tutti i giorni esclusi mercoledì e domenica pomeriggio
Molino del Piano è un paese come un altro. Una via principale, una chiesetta, il cimitero, la scuola con affaccio su una grande piazza alberata e il monumento ai Caduti che vigila sull’altra piazza. Agli occhi di chi è nato e cresciuto in questo paese, è difficile cogliere aspetti interessanti ma una foto può rivelare bellezze e particolari inaspettati, tanto più se il fotografo presenta un raffronto fra un fermo immagine del passato e quello attuale.
La sezione Molino e Molino ci porta a scoprire varie coppie di foto di una stessa inquadratura ripresa ad anni di distanza. Non è sempre stato possibile realizzare foto dai medesimi angoli di osservazione, a causa dell’intensa edificazione e della folta vegetazione che circonda il nostro piccolo nucleo abitato impedendone oggi identiche visuali di un’epoca passata.
Un segno tangibile di come il nostro paese è cresciuto e ha ceduto alle tentazioni del progresso è l’ampliamento della Coop che, da piccola bottega di alimentari con il forno adiacente, si è trasformata in un mini supermercato cercando di imitare i grandi templi del consumismo. L’espansione di Molino del Piano avviene nel decennio 1970-1980 quando l’edilizia si appropria del paesaggio. La collina a ridosso del paese, conosciuta come ilPoggiolino, da ombreggiante boschetto di querce e cipressi è oggi una zona residenziale di villette sali e scendi; i filari di viti e gli orti ben curati che si spingono fino alPonte di Braciolasono oggi sotterrati dal cemento. Sono nate strade nuove: via della Torretta, via di Rimaggio e addirittura un quartiere, L’Albereta,edificato sul letto del torrente.
È rimasto invece immutato nel tempo l’impianto architettonico della chiesa di San Martino, mentre si è modificato l’ambiente circostante. I cipressi che precedono la scalinata sono stati inesorabilmente abbattuti, la pista con il palco per le recite e il chiosco delle bibite, è stata smantellata ed oggi è utilizzata come parcheggio. Ed è un vero peccato che il bellissimo edificio, sede per anni dell’asilo, sia attualmente chiuso.
I villini e i palazzi che fanno da corona alla Piazza del Popolo, diventata poi Piazza Matteotti, hanno conservato la loro eleganza. Ancora oggi sulla piazza si affacciano le belle vetrine delle botteghe storiche, ma quanti cambiamenti ha vissuto questo luogo! Addio alla Locanda con terrazza, alla Trattoria dei cacciatori e al distributore AGIP. La fontana e il lampione in ferro battuto sono sostituiti nel 1926 dal monumento ai Caduti. Addirittura il principe Umberto di Savoia ci onora della sua presenza per porre la prima pietra. Una piazza a misura d’uomo, senza veicoli, solo carrozze trainate dai cavalli, persone a passeggio, donne a ricamare sulla soglia di casa, bambini a giocare e persino i cani a fare la siesta. Scene di vita paesana, oggi impensabili, spazzate via, come in una vecchia pubblicità, dal logorio della vita moderna. In alcuni casi un’immagine vale più di mille parole per descrivere i cambiamenti causati dal trascorrere del tempo.