SPOSALIZI D’ANTAN

Presso Circolo ARCI La Torretta
visitabile 8.00 -24.00, Tutti i giorni

Sposi, oggi si avvera il sogno e siamo sposi…” 

La radio diffonde la voce suadente di Rabagliati e le fanciulle in fiore fantasticano su come dovrebbe essere il giorno più bello della loro vita.

Aprile, maggio e settembre sembrano essere i mesi preferiti dalle spose molinensi, quando l’aria profuma di biancospino, di rose appena sbocciate e di sole, preludio di una felicità senza fine.

Avvolte in nuvole di tulle, spirali di organza o volute di seta, i capelli ornati da lunghi veli o da coroncine di petali candidi, le spose si avviano trepidanti verso la chiesa di San Martino.

Eleganti scarpette bianche affrontano con grazia la breve scalinata che conduce all’altare dove le attende il sacerdote, pronto a celebrare il rito nuziale.

Prima di loro hanno calcato quei gradini lucide scarpe nere, completi in grisaglia acquistati ai grandi magazzini o cuciti su misura da Otello, il sarto del paese.

Le madri, dalle mani inquiete e nervose, all’ultimo minuto ritoccano le cravatte dei figli, aggiustano i papillon o appuntano i garofani sulle giacche, dalla parte del cuore, mentre un groppo stringe loro la gola e gli occhi si fanno lucidi di commozione.

Centinaia di coppie, in tutte le epoche, hanno varcato il portale d’ingresso della piccola chiesa ottagonale, si sono inginocchiate in mezzo alla statua del Sacro Cuore e della Vergine Maria, si sono scambiate, oltre agli anelli, una promessa di fedeltà reciproca e di amore eterno.

Sulle scale li attendono poi una pioggia di riso, gli applausi dei parenti, una folla di curiosi e frotte di ragazzini in attesa del lancio generoso di confetti alla mandorla.

Si bacia la sposa, si stringe la mano allo sposo, si nasconde qualche lacrima dietro la veletta di un cappellino e poi via, tutti al ristorante a festeggiare.

Più tardi ci saranno le valigie da chiudere, i parenti da salutare, la macchina da caricare o il treno da prendere per il fatidico viaggio di nozze. Le mete, quelle classiche: Roma Città Eterna, la bella riviera ligure oppure la più vicina Pisa, con quella torre che pende, che pende e mai viene giù.

Ma gli sposi molinensi lo sanno: il viaggio, quello vero, deve ancora iniziare e stavolta durerà tutta una vita.

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Circolo ARCI La Torretta - Filarmonica G. Puccini - Circolo MCL - ASD Molinense - Parrocchia di S. Martino

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