Armando Morara 

Gran lavoratore e campione di oralità, ama raccontare le sue esperienze giovanili e non fa nessun mistero della sua vita. Una memoria impeccabile accompagna quest’uomo, anziano nel fisico ma giovane nello spirito. Di bell’aspetto, elegante e imponente, non è del tutto consapevole delle sue doti e ciò traspare dalla semplicità nel dire e nel fare.

Se c’è un’immagine che ben rappresenta Morara, è quella dell’uomo in maniche di camicia che spinge una carriola piena di sassi presi dal fiume di Montetrini per fare la massicciata, sulla quale poggeranno le future piste di pallavolo e di pattinaggio, primo spazio di quella che diventerà la casa del popolo più bella, come lo stesso Armando ama definirla.

Prigioniero dei fascisti, si è salvato dalla deportazione con un pizzico di fortuna. Basta questo per rendere la sua vita avventurosa, degna di essere ricordata e portata come esempio. Lui stesso se ne fa portavoce presenziando a ogni ricorrenza antifascista.

Trasferitosi da Marradi nel primo Dopoguerra, cerca di mettersi subito in contatto con la sezione del Partito. I giovani Remo Mairaghi e Vittorio Salvadori stanno facendo per l’appunto una buca nel Piazzone, cercando di piantare un lampione per la Festa dell’Unità. Armando si presenta, offre il suo aiuto e Vittorio non se lo fa ripetere due volte. Gli cede il piccone e, da quel momento, Morara diventa una guida per i giovani comunisti di Molino.

Motore trainante per la nascita della Torretta, segretario del PCI, presidente della Filarmonica, non si risparmia e dedica anima e cuore al Partito. E’ uno che vuole aggiustare le cose, non tollera le ingiustizie e si accalora nei comizi che chiudono le Feste dell’Unità del paese. Non si inizia se non c’è lui a montare gli stand. E’ lui che dirige i lavori ed è sempre lui che si occupa di organizzare le attività culturali, ricreative e sportive della nuova Casa del Popolo: ballo liscio per gli agè e pop-rock per i giovani. 

Geniale è la sua idea di chiudere la XXIII° Festa con un concerto del cantante più amato del momento. Sembra quasi impossibile che Mal, vincitore di Sanremo e idolo delle donne, abbia scelto questo luogo periferico per esibirsi. La star arriva con un taxi ed è accolta in gran segreto in casa dell’Acciai. È proprio Armando che più tardi, a bordo della sua 500, accompagna il cantante alla Torretta. Ma dopo pochi metri l’auto è letteralmente inghiottita da un’intera folla impazzita. Il colpo è riuscito: Morara, da bravo politico, ha messo d’accordo ogni età.

con il contributo di
In Collaborazione con

Circolo ARCI La Torretta - Filarmonica G. Puccini - Circolo MCL - ASD Molinense - Parrocchia di S. Martino

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